domenica 16 maggio 2010

E adesso occhio a Ivan Kljakovic

EUROPEO FINN, IL BIS DI GASPIC

Il croato Ivan Kljakovic Gaspic, 25 anni per 1 metro e 90 e 94 chili, ha vinto per il secondo anno consecutivo il titolo europeo del singolo olimpico Finn. Gaspic stavolta ha vinto in casa nella sua Spalato, pochi giorni prima del suo compleanno (è del 24 maggio). E adesso occhio a Ivan Kljakovic Gaspic, forza sfacciata che viene dalla gioventù, ma esperienza preziosa già in carniere, come le Olimpiadi di Pechino (Qingdao) dove chiuse con un significativo 8° posto. Non è una novità questo Gaspic nelle alte sfere del Finn, ma un bis continentale fa scalpore: battuti lo spagnolo Rafael Trujillo, il britannico Ed Wright, lo svedese Daniel Birgmark, e – attenti a questo particolare – altri due connazionali non proprio teneri come Martin Misura e Mate Arapov finiti rispettivamente 5° e 6° nella classifica finale.

I primi 10 dopo la Medal Race e punteggio
(piazzamento della Medal Race tra parentesi)

1 CRO 524 Ivan Kljakovic Gaspic 35 (2)
2 GBR 11 Edward Wright 35 (3)
3 SWE 11 Daniel Birgmark 41 (5)
4 ESP 100 Rafael Trujillo 41 (7)
5 CRO 25 Marin Misura 49 (4)
6 CRO 2 Mate Arapov 52 (1)
7 GBR 41 Giles Scott 54 (6)
8 FRA 112 Jonathan Lobert 54 (RTD)
9 NOR 1 Peer Moberg 57 (8)
10 FRA 115 Thomas Le Breton, 59 (DNC)

E gli italiani? Insomma. Il primo è Giorgio Poggi, 18° (inizialmente dato più indietro, me ne scuso, ieri è stata presa la classifica della prima prova), quindi c'è Riccardo Cordovani 32° e Filippo Baldassari 36°. Giorgio Poggi è reduce da un inverno di preparazione per tornare ai suoi livelli dopo le sfortune post-olimpiche: qui ha finito in crescendo e questo fa ben sperare per l'aspetto fisico. Ancora 42° Marco Kolic, 68° Federico Laici, 85° Federico Gattuso. Quasi 100 finnisti, un bel campionato a dispetto da condizioni infelici che hanno colpito tutta Europa. Un campionato che suona come un mezzo campanello d’allarme per la situazione del singolo olimpico in chiave azzurra, a metà quadriennio il tempo comincia a stringere.

Classifica completa qui.

Garda/fine: 4 equipaggi azzurri sul podio

Conclusa Olympic Garda, l’Eurolymp italiana. Il bottino azzurro matura in tre classi, l’acrobatico 49er e i due 470 maschile e femminile: un primo posto (Pietro e Gianfranco Sibello nel 49er), un secondo posto (i cugini Luca e Roberto Dubbini nel 470M), due terzi posti (Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti nel 470M, Giulia Conti e Giovanna Micol nel 470F). Dalla altre classi nessun podio ma qualche buon piazzamento nei quartieri alti.

Nelle Medal Race, oltre ai Sibello che hanno confermato anche nella finale di essere su un altro pianeta rispetto alla flotta gardesana, vanno segnalati anche il 2° posto dei Dubbini (nella foto a fianco), che consente ai giovani gardesani il sorpasso sui titolati Z&Z (Zandonà-Zucchetti, Marina-Finanza), solo settimi nella finale. Nel 470 femminile Giula Tobia e Giulia Moretto sono terze nella Medal precedendo le G&G titolari (Conti-Micol). Una iniezione di fiducia per i giovani rincalzi delle squadre olimpiche azzurre. Tutt’altro che da disprezzare anche il 5° posto di Fabio Zeni e Nicola Pitanti nel 470M, il 7° posto di Ruggiero Tita e Matteo Gritti, ancora nel 49er. Ancora: 9° posto per Francesca Komatar e Sveva Carraro nella Medal del 470F. Stesso piazzamento (9°) nella medal del 470M per Giulio Desiderato e Edoardo Bianchi, che scivolano nella finale dal 6° al 9°. A proposito del giovane genovese, la scelta dell’ex prodiere del Tornado olimpico in coppia con Francesco Marcolini, è dettata dalla rinuncia forzata di Enrico Fonda. Infine nel Laser Radial Emma Giuliari non va oltre il 10°, posizione che occupa anche nella classifica generale.

Tutte le classifiche complete cliccando qui.

L’Olympic Garda va in archivio, con il gran lavoro degli organizzatori a terra e in acqua e degli ufficiali di regata che hanno spremuto il massimo da condizioni meteo imprevedibili. La riflessione è che località, circolo, qualità e ospitalità, meritino una regata con più peso nel calendario internazionale. Per iniziare almeno a bussare alla porta del circuito di Coppa del Mondo.

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