domenica 13 settembre 2009

Primavela Soul

UN VIDEO DAI MIEI OCCHI: 7 MINUTI DI IMMERSIONE PROFONDA NELLO SPIRITO DELLA PRIMAVELA (Guardare, respirare, sentire, capire, il vivaio della vela)




La Primavela è bella e basta. E' bella con le sue esagerazioni, e - anche se il gigantismo andrà combattuto (come si fa del resto anche con le Olimpiadi) per garantire sicurezza e livelli organizzativi adeguati - resta il fatto che lo spirito, l'anima, la logica promozionale, le possibilità di comunicazione e gli ulteriori margini di crescita nella sua gestibilità da parte della FIV, fanno dell'evento-Primavela uno dei grandi successi della vela italiana, e non solo in casa.

Ora la Nuova FIV si accinge a mettere mano all'ennesimo cambiamento, e si parla con insistenza di una "Nuova Primavela". Dopo aver visto crescere l'evento che il mondo ci invidia, dopo aver conosciuto gli sviluppi che ha dato alla vela giovanile nel suo complesso ma anche a singoli circoli, alle capacità e alla cultura organizzativa di club, consorzi e Zone, dobbiamo sperare, pretendere, che i cambiamenti non siano radicali e - soprattutto - non intacchino lo spirito della Primavela.

Se mille bambini sono troppi, riduciamoli pure. Ma non troppo. Lasciamoli divertire e vedere più classi insieme. Lasciamo che le Zone si propongano per organizzare l'evento, che stimolino consorzi di circoli, che l'organizzazione offra opportunità per adeguamenti e miglioramenti anche strutturali degli impianti sportivi, occasioni per collaborare con le istituzioni locali. La Primavela è sempre stata una "regata FIV", è l'unica del genere insieme al CICO. Se la FIV vuole ha tutte le titolarità e le possibilità per intervenire nella sua organizzazione e nella sua gestione, sia dal punto di vista tecnico che logistico e - quello che più le competerebbe - dal punto di vista dell'immagine, della comunicazione, del marketing sportivo, delle sponsorizzazioni. Ma i comitati organizzatori locali devono restare ai circoli.

Sicuramente, viste le potenzialità dell'evento dal punto di vista della comunicazione, alcuni standard organizzativi minimi devono essere garantiti. Qui può intervenire la FIV, fissando obiettivi e punti di riferimento, e creando una task-force organizzativa (fatta di esperti, dirigenti che già hanno maturato significative esperienze nella gestione di questo evento, classi e tecnici) che funga da interfaccia con il comitato organizzatore locale dei circoli.

Speriamo che l'emozione palpabile del presidente Croce serva a dare la corretta misura di quale può essere l'intervento "positivo" della FIV sull'ossatura di una manifestazione che ha enormi potenzialità. Si può parlare all'infinito della vela giovanile, delle classi, della multilateralità, delle scuole vela, dell'agonismo e dei suoi tempi, della formazione dei referenti tecnici, delle strutture dei club: ma poi la verità, la vita vera della nostra vela (per fortuna) è lo spettacolo della Primavela. Quei mille baby-skipper che cambiano ogni anno e con loro le loro città, regioni, famiglie, circoli, ma che arrivano alla Primavela di settembre con l'identico spirito di 24 anni fa: la gioia negli occhi e il vento nel cuore.

Lettori fissi