venerdì 7 agosto 2009

Eppur si Marketing (FIV affida a Besanopoli marchio, grafica e campagna sul tesseramento)


Davide Besana, noto per le sue vignette sui temi della vela, nonché appassionato velista e titolare dell’agenzia di comunicazione Besanopoli (nella vela ha seguito recentemente le campagne mini 650 di Andrea Caracci), è stato incaricato dalla FIV per alcuni lavori di “marketing communication”. In particolare, Besanopoli ha già realizzato uno studio con la ridefinizione della policy sull’uso del marchio FIV e uno studio sul cosiddetto “below-the-line”, il coordinamento grafico e le varie produzioni grafiche (la prima è stata il Bilancio Consuntivo 2008). In cantiere Besanopoli ha adesso una locandina e una mini-campagna volta a enfatizzare l’importanza di possedere la tessera FIV. Bene. Qualcosa si muove dunque nel “marketing” federale, che era rimasto al palo dopo l’ampia ricerca realizzata nel 2007-2008 con l’Università di Roma – Facoltà di Economia intitolata “Vela e Velisti”, e i suoi risultati che avevano evidenziato la necessità di iniziative da parte federale. Non cambia invece l’abitudine della Nuova FIV a non comunicare persino le proprie azioni apprezzabili: pochi infatti sapevano dell’incarico a Besana e tanto meno dei suoi dettagli (costi, obiettivi, eventuali sviluppi successivi). Intanto, comunque, benvenuto a Davide Besana nella grande famiglia federale. Chi è Besana?

Ecco come egli stesso descrive l’incarico FIV sul suo sito: “Dal neo-appassionato anche giovanissimo, fino al campione olimpico, la FIV è la casa di tutti i velisti italiani. Per Besanopoli, che ha una grande esperienza nella comunicazione nella vela, e un direttore creativo con trent'anni di regate alle spalle, è un cliente importante e affine.”

Ed ecco, sempre dal sito di Besanopoli, qualche dettaglio dei suoi lavori per il cliente FIV:

1) “Logo FIV. Un manuale per l'applicazione del marchio, contenente tutti gli elementi della modulistica delle diverse "zone" della Federazione. A ogni immagine corrispondono una serie di files per la stampa, la diffusione internet, etc”

2) “Restyling Below the line. Il bilancio 2009 e il programma strategico sono stati i primi documenti ai quali abbiamo applicato una grafica rigorosa, chiara, ingentilita da immagini che evocano la vela senza distrarre.”


3) “Tesseramento. Una locandina per spiegare ai soci vecchi e nuovi le nuove promozioni organizzate dalla Federazione.”




--> Davide è bravo, è un amico ed è un creativo geniale in più appassionato velista. Quindi sorriderà insieme a noi se chioseremo che: a) le “zone” vanno senza virgolette (si chiamano proprio così, Zone con la zeta maiuscola, nella casa di tutti i velisti), b) dev’essere dura partire col below-the-line proprio dal Bilancio, quello famigerato del 2008 poi, dove è proprio impossibile ingentilire senza distrarre, mentre rigore e chiarezza forse sono più consoni, direi quasi necessari, al programma strategico..., c) sulle “nuove promozioni organizzate dalla Federazione” c’è da restare a bocca aperta. In attesa. Ma ripeto, Davide è bravo. Speriamo possa sentirsi libero e non dover interagire con qualche politico pseudo-competente, altrimenti saranno soldi sprecati.

Chi è Besana? Dicevamo. Due suoi libri sono anche un modo per inquadrare il personaggio. Il primo si chiama “Un mare di cazzate” (Biblioteca Umoristica Mondadori). “E’ una parodia dei tic, delle manie, dei riti del velista italiano. L'autore, fanatico della vela con sense of humor e talento di vignettista, racconta, attraverso le sue esperienze, il mondo della vela e delle regate. La vela, oltre che un serissimo sport, è anche un hobby tra i più diffusi in Italia: siamo tutti un po' velisti, insomma, con risultati spesso di comica goffaggine. E' soprattutto su questi che si accanisce la matita di Besana.” Così la presentazione sul web. Conoscendo Davide, c’è da sperare che titolo e relativo accanimento sulle comiche goffaggini non finiscano per essere applicati ora alla Nuova FIV...
Il secondo libro si intitola “Capitani disastrosi” (Sperling & Kupfer), che farebbe pensare a più d’uno dei nuovi inquilini del 16° piano di Corte Lambruschini..., e invece no, Besana racconta decine di regate e crociere, scuffie e cazzate, attraverso i fumetti. Sollievo.

Buon lavoro Davide.



(Nelle immagini, gli studi e le realizzazioni di Besanopoli per la FIV, riprese dal website di Besanopoli)

La fantacoppa è realtà


Chissà cosa ne pensano John Cox Stevens, il magnate newyorkese che vinse nel 1851 all’Isola di Wight la regata che diede inizio alla saga dell’America’s Cup, o Sir Thomas Lipton, il re del tè col record delle sfide (5, tutte perse) al trofeo più antico del mondo. O anche Dennis Conner, il velista col record di finali (3 vinte, 2 perse), Raul Gradini che ci provò nel 1992 col Moro di Venezia. La Coppa America del terzo millennio è questa: un elicottero che aggancia un supercatamarano di carbonio da un lago svizzero, e lo trasporta in cielo attraverso le Alpi fino al Mediterraneo,. E centinaia di persone a salutare Alinghi 5 mentre lascia la Svizzera (detentrice del trofeo) alle 09,15 di ieri mattina, altrettante su decine di barche ad accogliere l’ammaraggio del “mostro” davanti al porto di Genova. Mai vista, e forse neppure immaginata, una cosa del genere. E’ la Coppa, baby.

La trasvolata di Alinghi 5 (seguito da un altro elicottero con l’albero in carbonio lungo 50 metri) per 270 chilometri lungo la Rhon Valley e sopra il passo del San Bernardo (2400 metri di altitudine) alla volta dell'Italia è durata circa 5 ore e non è stata priva di suspance. Nella prevista sosta a Biella per fare rifornimento, è emerso infatti un increscioso problema burocratico: un permesso mancante dalla Capitaneria di porto. Un granello che poteva mandare all’aria il trasferimento più spettacolare (e costoso) della storia velica. Poi risolto. Restava il divieto di sorvolare città, che ha costretto Alinghi a una rotta che ha raggiunto subito il mare, arrivando a Genova praticamente dal largo, alle 14,25 circa.

Brezza molto leggera da NW sul Passo del Gran San Bernardo. Ora Alinghi 5 si allenerà a Genova per circa un mese, poi su una nave raggiungerà Ras al-Khaimah, negli Emirati Arabi, sede (contestata) della 33° Coppa America. Prossima mossa a Larry Ellison e BMW Oracle: difficile invetare di meglio.

PERCHE' ALINGHI E' A GENOVA? ECCO LA VERITA'
Perchè gli italiani sono tifosi di Coppamerica, e Bertarelli è di origini italiane? Perchè il cantiere Amico ha fatto pagare al team una rata minore di altre località? Perchè c'è lo Yacht Club Italiano del "Comandante Croce" (come lo chiama Ernesto)? Vi sembra che nell'era della Coppa che vola sui ghiacci eterni (ancora per poco ahimè) delle Alpi ci sia spazio per calcoli in fondo romantici? Macchè: la macchina da guerra di Alinghi è a Genova semplicemente perchè c'è un porto, dal quale transitano, e partono, navi che possono portare il maxi-cat ovunque nel mondo. Anche a Ras Al-Khaimah, nel Golfo Persico. E da dove (Corte Suprema di New York permettendo) le truppe bertarelliane partiranno a metà ottobre. Tutto qui. Facile no?

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