lunedì 15 giugno 2009

Grazie Paolo (allora la FIV esiste)



Ho ricevuto (abbiamo ricevuto tutti) un bellissimo commento in tre parti dal DT azzurro Paolo Ghione, al post sulla vela giovanile dell'11 giugno. Vi invito a leggerlo con attenzione (potete trovarlo cliccando qui).
E' una bella lettera appassionata e soprattutto è la prima e più completa spiegazione nei dettagli filosofici del tanto chiacchierato Piano Under 16 della FIV. Con Paolo ci conosciamo e abbiamo condiviso avventure da talmente tanto tempo da capire le rispettive forzature. Per me è un onore ricevere il suo commento e ancor più sentire che segue costantemente questo "diario" che ho iniziato proprio per tenermi legato alla FIV dopo 15 anni di servizio (avete presente un salvagente di quelli che si gettano dal pulpito al naufrago?). Finalmente dunque qualcuno ci spiega meglio. Paolo dice che il progetto è condiviso a livello periferico, a me non è sembrato: il mio "radar" finora ha registrato prevalentemente non conoscenza assoluta, o scarsa conoscenza o disaccordo da parte di circoli e tecnici. Meglio così, comunque. Meglio sapere che un guru della vela giovanile non solo italiana come Marcello Turchi è non solo "informato dei fatti" ma compartecipe. Questo tranquillizza, Paolo, aiuta. Aiuta a "sperare" come fai tu alla fine imitando quasi i "sogni" condivisibili di Martin Luther King...

Non è del tutto vero, come mi bacchetta Paolo, che in 15 anni non ho mai citato gli Istruttori dei circoli. Quando ho potuto l'ho fatto e naturalmente nel rispetto delle gerarchie e degli spazi federali che avevo. Non ridicolizzo affatto la "multilateralità", ci mancherebbe: una delle parole chiave della moderna Scienza dello Sport. Anzi ti dirò che mi sono documentato, oggi ne so molto di più, ci sono cose interessanti...fatta salva sempre la "flessibilità", della quale resterò un cultore. Ottimo sapere che non "copiamo" metodi stranieri, spero anche che aggiungeremo la volontà di applicare ciò che osserviamo alle peculiarità (fisiche e psichiche) dei nostri ragazzi e futuri atleti. Splendido sapere che non lasciamo per strada tutto quello che temevo nel mio post, e anzi che il DT in persona (lo dico con rispetto vero) cita quei punti a,b,c,d,e dai quali partire e con le scuole vela e gli istruttori. Respiriamo, la FIV esiste ancora.

Ma resta il fatto che il difetto macroscopicamente più evidente di quella che io continuo a chiamare la Nuova FIV è nella COMUNICAZIONE. La vicenda di questo progetto Under 16 ne è un paradigma. In periferia e sui media se ne sa poco o nulla. Esattamente come un piano di preparazione sportiva, un piano comunicazione ha i suoi timing e le sue tecniche per raggiungere certi risultati. Credo che converrai con me, caro Paolo, che non sia proprio di una federazione "normale" il fatto che l'analisi più approfondita sull'argomento venga fatta in questo piccolo blog, grazie all'intervento diretto del Direttore Tecnico della vela azzurra. Per intervistarti, e tu lo sai, ci saranno tante occasioni. Intanto spero che la discussione prosegua e si allarghi, sempre PRIMA che il processo deliberativo giunga agli organi federali, perchè come tutti sappiamo e come ripeto, sul futuro non possiamo sbagliare. Grazie e buon lavoro, io sono sempre con voi.

G&G (&G) sul tetto d'Europa (leggere le istruzioni)



Giulia Conti e Giovanna Micol campionesse d'Europa 470 in Austria. Brave, bravissime, toste. Non certo una novità, ma un titolo europeo è un titolo, e loro per prime, reduci da una striscia sensazionale di 18 mesi fino alle Olimpiadi di Qingdao 2008, sempre al comando della Ranking List mondiale, sanno capire bene il valore di una vittoria continentale. E' l'anno post-olimpico e la partecipazione non è la più agguerrita che si possa immaginare, ma Giulia&Giovanna, le nostre imprendibili G&G, c'erano e non hanno ammesso neanche un naso di una rivale davanti alla loro prua dal primo all'ultimo giorno. Brave e campionesse, che non è proprio la stessa cosa, e loro lo sanno.

Giulia è di Roma, classe 1985, e - ahiahi, multilateralisti dell'ultima ora - ha mosso in primi passetti velici sull'Optimist. Di più (e di peggio, per gli estensori dei rivoluzionari Piani Under 16 della Nuova FIV) con l'Optimist ha vinto due titoli nazionali, un titolo Europeo e un 2° sempre all'Europeo. Siamo negli anni 1998-1999, c'è la prima Luna Rossa che scalpita, e questa bambina dagli occhi vispi e i ricci indipendenti si fa beffe di tanti maschietti bolinando e planando come baciata dal talento. Quella classe e quella voglia del 1998 in Optimist, è oggi dentro al titolo Europeo della classe olimpica 470. Magari c'è chi dirà che è un altro titolo arrivato "fuori" dalla FIV. Ma G&G&G (c'è dentro pure Guglielmo Vatteroni, il tecnico carrarino che ci mette sempre lo zampino) sanno come stanno le cose. Semmai, DT attenzione, c'è da gestire qualche problemino con le neo-campionesse europee, sulla lunga strada per Weymouth 2012: resteranno insieme? Giulia si convincerà ad altri 3 anni e mezzo di 470? Le sirene del Match Race si faranno assordanti? I programmi e soprattutto le risorse federali per due atlete del genere saranno sufficienti a dare la massima spinta necessaria a puntare a quella medaglia che è così chiaramente possibile? Sembra facile, ma non crediate. E sono cosine che non si risolvono (solo) con le normative, le regole, le severità. Ci vuole sempre quel giusto grado di flessibilità. Buon lavoro a tutti, con questo materiale (anche Made in Optimist) c'è sempre da divertirsi.

Gabrio Zandonà e Edoardo Mancinelli Scotti, partiti malissimo, all'Europeo sono comunque saliti sul podio, al terzo posto. Gabrio non lo scopriamo oggi e vedere uno della sua esperienza giocarsi le carte di una carriera luminosa assieme a un giovanotto di belle speranze come il concittadino Edoardo Mancinelli Scotti, provoca il piacere di quell'emozione che sa darti lo sport. Non vi sto a dire che entrambi questi ragazzi, dalla classe velica innata e dal carattere diverso ma "romano", hanno avviato la loro vita sportiva nella vela su un Optimist delle scuole vela FIV (Gabrio a Ostia con Mario Siano, Edoardo ad Anzio con Alessio Picciotti), proseguendo poi nelle squadre agonistiche giovanili dei club. Assatanati, presidente? Forse. Ma intanto oggi sono il nostro patrimonio di punta. E il poco-più-che baby Fabio Zeni (a sua volta ottimo 8° all'europeo con Nicola Pitanti), il primo ricambio possibile in vista del 2016, sul suo Optimist gardesano ci ha messo le radici solide di un futuro azzurro che farà ricchi tutti noi.

E adesso gustatevi questa immagine (sotto): tutta la potenza della vela e la grinta di G&G, al Mondiale di Cascais 2007, sul campo in oceano in un giorno con 25 nodi di vento che fa decollare (letteralmente) il loro 470. Noi siamo a bordo con loro, l'avete capito o no?)



PS-Proprio perchè loro, gli atleti, e le loro imprese quando decollano verso titoli importanti, sono la nostra spinta principale, mi pare passata un po' sottotono la comunicazione di questo europeo. E' il primo titolo d'Europa del nuovo presidente Carlo Croce (che a gennaio con Laura Linares aveva vinto il suo primo mondiale sia pure giovanile), a poche settimane dai Giochi del Mediterraneo, ed è anche il primo titolo continentale della classe vinto da una azzurra. Facciamo i timidi? E a proposito: Fabio Zeni e Nicola Pitanti sono 8° all'Europeo (un giapponese e un australiano davanti), per la stessa ragione del bronzo di Gabrio e Edoardo.

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