giovedì 30 aprile 2009

Lo strano caso di Diego Romero



Dalla lista dei convocati FIV per la tappa italiana Eurolymp Olympic Garda (5-9 maggio a Riva del Garda) manca, a sorpresa, il nome dell'italo-argentino Diego Romero Paschetta, la medaglia di bronzo azzurra nella classe Laser alle Olimpiadi di Pechino (Qingdao) 2008. Dopo un inverno di "stacco" più che giustificato dall'attività, Diego è tornato in regata a Palma e Hyeres con risultati non certo brillanti. Ma una medaglia è una medaglia, e non a caso il suo nome è nella fascia alta della composizione delle Squadre federali, oltre che tra i 6 azzurri a far parte del Club Olimpico del CONI. Perchè allora questa esclusione imprevista, proprio nella regata nelle acque "di casa" (Diego ha casa a Riva)? Qualcuno ha visto Romero un po' sovrappeso, qualcun altro un po' giù psicologicamente: e quest'ultima a quanto pare è la motivazione della scelta tecnica. Singolare, considerando che indiscutibilmente la migliore qualità di questo atleta 35enne ed esperto è proprio la sua motivazione, caparbietà e capacità di concentrazione.

La vicenda sportiva di Diego Romero nella vela italiana è vissuta spesso tra alti e bassi, e conoscendo l'atleta sappiamo che supererà anche questa fase. Il trattamento, semmai, mette in luce qualche trepidazione tecnica di troppo, specie considerando che siamo nell'anno post-olimpico, tradizionalmente dedicato a una fase di scarico, indicata in particolare per gli atleti non giovanissimi. Il caso-Romero non deve adesso sfuggire di mano e dilatarsi: Diego è un patrimonio e ha regalato alla vela azzurra una dote storica per la quale forse non è stato ancora ringraziato abbastanza. La classe Laser è una dannata macchina da guerra nella quale anche un bronzo olimpico può finire nelle retrovie nel breve volgere di una bolina. Ma anche la più ferrea delle regole nella gestione di un atleta, a questi livelli, deve essere flessibile. Le strade da pensare sono tante (pausa di riflessione; cambio di classe: a Diego piace la Star; e persino l'inserimento in un quadro tecnico: Diego è già allenatore di Laser e con ottimi risultati) ma tutte finiscono nello stesso posto dove merita di andare una medaglia olimpica in carica: Londra 2012. Diego, Luca, Paolo ed Egon di sicuro ci stanno riflettendo: buon lavoro.


Nella foto: Alessandra Sensini (attuale Vicepresidente federale), Paolo Ghione (attuale DT azzurro) e Diego Romero, alla festa di Casa Italia CONI a Pechino per le due medaglie di Qingdao

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